Deruta - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Porta S. Angelo.
 Si accede al centro storico di Deruta dalla Porta S. Angelo, orientata in direzione sud-est verso il paese di Castelleone. Ha subito nei secoli numerosi interventi di restauro che ne hanno definitivamente trasformato l’aspetto medievale.
Fornace Grazia
  Al piano terra sono visibili i resti di un primo corpo di fabbrica di età medievale di cui rimane un portale a sesto rialzato adiacente alle mura della città. Ancora visibile un alto vano con l'antica fornace costituita dal focolare e dal forno di cottura. A ridosso del primo impianto medievale sorse, tra il XV ed il XVI secolo, un corpo di fabbrica su due livelli di cui è attualmente visibile una porta con antichi cardini in pietra al primo piano. Nei secoli la struttura ha subito varie trasformazioni, tra cui un intervento radicale tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento che dette all'edificio l'aspetto attuale. Lo stabile fu di proprietà della chiesa di S. Angelo a cui era collegato da un cunicolo aperto sul retro. Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si insediò nello stabile la prestigiosa manifattura di ceramiche "Grazia".
 La facciata ottocentesca presenta tracce di decorazione nella zona sottostante la gronda.
 Da alcuni anni è proprietà del Comune di Deruta ed è attualmente in restauro.
Palazzo comunale
 L’edificio, attualmente in restauro, può essere identificato con il “palazzo vecchio” citato nello statuto del 1465 e costruito a ridosso delle mura castellane. Conserva nella parte inferiore il portale a 3 bifore originale, mentre la parte di coronamento è un rifacimento di Pietro Carattoli del 1760. Nello spazio interno della torre furono ricavate due stanze sovrapposte per abitazione del giudice locale. Nell’atrio sono raccolti numerosi reperti archeologici e frammenti architettonici di epoca medievale e rinascimentale, dei quali purtroppo non è nota la provenienza o il luogo di ritrovamento.
 Oggi il Palazzo Comunale ospitata la pinacoteca.
Chiesa di S. Francesco
 Si trova di fronte al palazzetto municipale. Non si conosce con sicurezza la data di fondazione, ma si ritiene che possa risalire al passaggio per Deruta del Beato Egidio e sarebbe quindi contemporanea alle più antiche fabbriche francescane.
 L’esterno, in conci di arenaria, presenta lungo il fianco un portale leggermente strombato con colonnine liscie ed una serie di bifore ogivali. Anche il portale della facciata è ogivale ed è sovrastato da un rosone circolare in pietra bianca e rosata con motivi decorativi eleganti.
 I 2 campanili risalgono uno al 1704 e l’altro al 1842. Il campanile più antico si erge in prossimità dell’abside. Interessante è la presenza di cornici orizzontali che scandiscono in modo netto l’ascensionalità della canna forata da una serie di bifore sovrapposte. Del 1842 è il campanile a pianta poligonale costruito su disegno di Fiorenzo Cherubini lungo il fianco sinistro della chiesa. L’interno ha un’unica navata coperta con spioventi a capriate. Vi sono conservati pregevoli affreschi del XIV, XV e XVI secolo. Nella parete di sinistra si osserva un affresco raffigurante la Vergine tra i Santi Francesco e Bernardino, opera attribuita all’Alfani e presumibilmente del 1520 circa. In prossimità dell’altare maggiore si trova una grande pittura con due “Storie di Santa Caterina d’Alessandria”. A sinistra “Santa Caterina presenta alla Vergine il committente dell’affresco”, a destra il “Martirio della Santa”. Il committente fu Marco di Francesco di Orlando e l’anno di  esecuzione il 1339, come ricordato nella iscrizione che corre in basso. Al di sotto una campana fusa nel 1228 in occasione della canonizzazione di San Francesco. Vi si legge: “ ... celebro con le lodi di Francesco, mentre lo canonizzano [...] i cieli sono sospinti verso Dio dalla intelligenza, dalla fede e dal canto ...”.
 Il Museo Regionale della Ceramica ha origine nel 1898. L’ideatore Francesco Briganti volle espliciti scopi didattici e di ricerca sia storico - ceramologica, che divulgativa - promozionale in rapporto alla locale produzione industriale. Le finalità del Briganti corrispondevano ad una concezione moderna dei musei ancora oggi attuale e che ha guidato la progettazione e la realizzazione dell’attuale Museo Regionale della Ceramica inaugurato nel 1998. Il Museo si trova all’interno dell’ex convento di San Francesco e vi sono conservate oltre 6000 opere.
 La visita inizia con due sale dedicate a mostre temporanee. Procedendo verso destra, si accede alla biblioteca specialistica, fornita di oltre 1300 volumi, mentre verso sinistra si accede alla reception e al book shop.
 Da qui si sale ai piani superiori dove sono esposte, ordinate per periodi, le produzioni ceramiche derutesi dal periodo “arcaico” ai primi anni del 1900. Numerosi inserti tematici esaltano la tecnica e/o la funzione d’uso cui gli oggetti erano destinati: il “lustro”, i pavimenti, le coppe amatorie, le saliere e le targhe devozionali si inseriscono così nel percorso cronologico della storia della ceramica di Deruta. Nelle sale superiori, inoltre, è stata ricostruita un’antica farmacia ove sono esposti oggetti in maiolica che hanno caratterizzato le farmacie di tutta Italia dal XV al XIX secolo.
 Un moderno quanto suggestivo “deposito” aperto al pubblico e accessibile allo specialista, al visitatore e all’artigiano contiene, infine, oltre cinquemila maioliche ed opere di artisti contemporanei che hanno lavorato nelle fabbriche di Deruta dall’inizio del secolo ai giorni nostri, testimoniando una delle realtà produttive più complesse ed importanti del panorama nazionale.
Pinacoteca Comunale
 La Pinacoteca Comunale si trova nel centro storico di Deruta  nell’ala sinistra del Palazzo Comunale. La raccolta di dipinti ebbe inizio nel primo decennio del Novecento con due importanti opere del pittore folignate Niccolò di Liberatore detto l’Alunno: la Madonna dei Consoli (sec XIV) ed un Gonfalone Processionale (1457 circa).
 A seguito di un’importante ristrutturazione dell’edificio comunale, il 2 giugno 1975 la Pinacoteca venne riaperta al pubblico.
 Contestualmente fu acquisita un’importante opera d’arte: Padre Eterno, San Rocco e San Romano (sec XV); affresco del Perugino proveniente dalla Chiesa di San Francesco.
 Il progetto del Prof. Francesco Federico Mancini del 1999 ha permesso una diversa e più appropriata sistemazione sotto il profilo conservativo ed espositivo delle opere, ordinate secondo un assetto più organico. La Pinacoteca è costituita da una raccolta di opere importanti e diversificate anche per la provenienza. Al nucleo di dipinti provenienti da varie Chiese del territorio comunale e dall’ex Ospedale di San Giacomo, si associa quello costituito dalle opere della collezione Lione Pascoli. Vi sono, poi, esposti alcuni affreschi staccati di pittori umbri della fine del XV secolo e gli inizi del XVI.
 Al primo piano sono esposti i dipinti più importanti provenienti dalle Chiese di Deruta: la Madonna dei Consoli,  il Gonfalone di Sant’Antonio abate , l’affresco staccato L’Eterno e i santi Romano e Rocco  ed il Messale francescano.
 Nelle tre sale al secondo piano è esposta la collezione Lione Pascoli, insigne scrittore e collezionista d’arte del 1700, donata alla Pinacoteca Comunale per disposizione testamentaria nel 1931. La collezione comprende dipinti di pittori italiani e stranieri del 1600 e 1700: Antonio Amorosi, Marco Benefial, Luigi Garzi, Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, Francesco Trevisani, Pieter Van Bloemen, Guido Reni, Francesco Graziani detto Ciccio Napoletano, Sebastiano Conca, Giovanni Paolo Pannini, Placido Costanzi, Cristoforo Gasperi e pittori perugini della metà del sec. XVIII.